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16 febbraio 2012

Coerenza

Un certo quotidiano - che soprannomineremo "Il coerente" - ieri ha criticato Celentano per le parole dette contro Avvenire e Famiglia Cristian. Sbaglio o il direttore de "Il Coerente" ha avuto una polemica per delle frasi di Avvenire su Berlusconi? Va a finire che pure il popolino che oggi critica Celentano è lo stesso popolino che si incazza se un giornale cattolico parla di politica, economia o argomenti non inerenti alla chiesa.

D'altra parte gli italiani sono coerenti: non guardano Sanremo, non guardano Celentano perché gli sta antipatico, ma il giorno dopo critica il suo discorso - almeno lo ascoltasse tutto -. E dice che le canzoni sono brutte.

6 commenti:

  1. Davvero non so come siano le canzone, ne ho asoltata una e quasi rimettevo la cena... e Celentano si prende troppe pause, nonostante quando parla quel che dice (in genere) a me piace parecchio. Non so, a volte mi sembra crei dei vuoti forzati...

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  2. Che canzone era? Mica tutte sono brutte però :-D

    Lui è forte anche per i suoi silenzi. Boh, lo fa apposta, oppure si scorda le cose, vallo a capire :-D

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  3. Penso che la sua critica sia abbastanza fondata. Ha lanciato una polemica che il popolo condivide, ma che non ha il modo e il mezzo per esprimerlo nella sua pienezza.
    Le canzoni? A parte qualcuna, alcune sono deludenti e alcune un misto di plagi, insomma il solito festival! :P

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  4. Beh, la coerenza praticamente nel nostro Paese non esiste :/

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  5. Non guardo quello che una volta era il festival della canzone.
    Non tanto queste animano il giorno dopo, come succedeva ai primordi, ma il contorno, il celentano di turno, lo spacchetto beleniano, i commissariamenti, il figlio di jachetti, la figlia di zucchero...
    Il giorno dopo, in tutti i media si parla di tutto, meno che di canzoni.
    Detto ciò: i predicozzi sul paradiso, i richiami a un vivere più umano, all'ecologico, possono anche starmi bene.
    Non mi sta bene auspicare la chiusura di alcunché, anche se non ne condivido il contenuto.
    In un momento in cui, se ancora ci fossero i bordelli, farei opposizione alla chiusura anche di quelli.
    Anche perché l'unico bordello ancora in essere si chiama italia.
    Non mi sta bene che si dia del deficiente a una singola specifica persona, in una diretta televisiva: questa persona, al tempo del tira e molla, viene-non viene, 300 mila o 750 mila, aveva avanzato l'ipotesi che lui sarebbe andato a sanremo per promuovere il lancio della sua ultima opera.
    Padronissimo di sentirsi offeso; quella persona non ha la scorta, aveva solo da andare sotto casa sua, aspettarlo e spaccargli la faccia.
    Così avrebbe ottenuto un lancio mondiale e lavato l'onta di una critica.
    Non ho perso le maiuscole, ma in tutto il commento non ho trovato nulla che la meritasse.

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  6. Su Aldo Grasso è vero, ha sbagliato - nessuno è perfetto -. Sui giornali da chiudere, era una provocazione, non una reale intenzione di imperdire la libertà di stampa. Magari li ha ripagati con la stessa moneta, dato che questi giornali stessi a volte sono andati pesanti nel giudicare questo o quello. Tipo quello non dovrebbe parlare, quell'altro non dovrebbe essere trasmesso in tv.

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