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3 luglio 2010

vita tranquilla


ti insegnano sin da piccolo a dare importanza alle cose, a creare una gerarchia degli eventi, è come se ti vogliano insegnare come mettere in ordine qualcosa di casuale che in quanto casuale ordine no n ne avrà mai: la vita.
c'è chi dice "voglio solo una vita tranquilla", e non capisce quanto quel "solo" non sia solo un "solo", ma voglia dire molto di più.
il problema è che tutti desiderano una vita tranquilla. e se tutti la desiderano questo forse vuol dire che molti non ci riescono, ma è anche normale. forse il "senso" della vita è quello di essere sereni. forse tutte le cappellate sulla vita fatta di sofferenze che ti portano alla salvezza rimangono cappellate.

semplificare. se la tua vita è 4/4 o 2/2 o 8/8 e così via, ricomponi le parti. avvicinati il più possibile all'1 su 1. il risultato non è lo stesso? no. è equivalente. il che è diverso.

stare attenti al peso delle parole. le parole possono ferire. quante volte una persona dice qualcosa che ti punge, solo perché ha usato una parola diversa da un'altra?

ascoltare. affinché tu possa essere ascoltato. siamo bestie sociali, lo dico da una vita, ognuno ha bisogno di qualcuno che gli presti orecchio, e viceversa.

selezionare. come quando affondi la mano in un cesto di pesche, sembrano tutte belle, poi alcune profumano più delle altre, e altre hanno delle ammaccature. e non significa che quelle che non abbiano ammaccature siano meno buone delle altre. anzi, forse sono migliori, ché quella che uno vede quando si va dal fruttivendolo è solo apparenza. molto spesso ciò che viene definito sociale penso sia come un grande fruttivendolo. la cosa non mi piace.

sorridere. anche se ti tremano le mani e non ce la fai più. passa tutto.

piangere. anche, ché le emozioni non si trattengono che sennò fanno male tanto quanto trattenere un "etciù". soprattutto non è detto che il pianto sia sempre associabile alla tristezza. tante volte ho pianto per felicità.

credere. non in quello che ti dicono o in quello che necessariamente pensano gli altri. credere in quello che si fa.

fare del male. sì, ferire. fare del male. ci vuole anche quello: se male hai ricevuto, male dai.

posso parlare le ore. o finire qui: io voglio una vita tranquilla.



(con questo non intendo dare "lezioni di vita". non avrei le capacità per farlo. mi sono solo fermato allo stop stamattina, quando stavo in macchina e ho pensato. e mi è uscito un sorriso.)




lo diceva anche francesco tricarico

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